L’Inquisizione : L’olocausto maschilista della donna.
- Hekatean J.
- 24 feb 2018
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 25 feb 2018

di Hekatean J.
Una semplice quanto scontata premessa: si, anche molti uomini furono torturati e uccisi dall’Inquisizione, accusati di stregoneria.
Premessa indispensabile per placare l’anima di eventuali maschietti che potrebbero sentirsi discriminati.
Detto questo, torniamo al titolo di questo articolo: l’olocausto maschilista della donna.
La persecuzione delle streghe e l’istituzione del tribunale dell’Inquisizione nel periodo che va dal XV al XVII sec. ha cause sociali ben precise che danno ulteriori motivi al perchè delle donne sacrificate (in netta e incontrastabile maggioranza).
Oltre 500.000 persone persero la vita in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Per capire l’evoluzione di questa follia cristiana occorre contesualizzare il tutto, dal periodo storico all’analisi della società del tempo e anche tenendo conto di fattori extra-sociali quali il livello della sanità generale ed eventi naturali.
Prima di tutto il termine “strega”. Le sue origini, discusse, sembrano derivare dalla parola latina “stryx” che significa “strige, barbagianni, uccello notturno”.
Strige (anche mormos in latino) era nelle leggende dell’antica Roma un uccello notturno di cattivo augurio che amava nutrirsi di carne e sangue umana come un vero e proprio vampiro (da cui si differenziava per non essere un cadavere riportato in vita ma bensi’ l’esito di una mutazione.
Altri studiosi considerano l’associazione della parola strega al fiume Stige, uno dei cinque fiumi infernali secondo la mitologia greca e romana.
Si potrebbe anche azzardare un ulteriore paragone simbolico con l’onnipresente Lilith il cui nome deriva dalla radice proto-semitica L-Y-L che significa “notte”; tradotto letteralmente significa “essere notturno demoniaco femminile”.
Non sorprende quindi che nella traduzione della Bibbia di King James I (XVI sec.) Lilith venga tradotta direttamente come civetta notturna.
Questa parentesi etimologica aiuta a capire prima di tutto il significato della parola strega.
Un termine oggi completamente e indegnamente spoglio del significato originale per il quale centinaia di migliaia di donne han perso la vita.
Oggi il dichiararsi “strega” sui social e sul web fa figo, è sinonimo di “ragazza alternativa e trasgressiva”. Quella ragazza un pò stramba e magari “facile” che occorre invitare alle feste giusto per animare un pò la situazione.
Questa una visione maschilista, senza dimenticare la controparte e quindi il sentirsi “fighe” autoappellandosi “streghe”.
Torniamo indietro di alcuni secoli.
Prima della caduta dell’impero romano la magia era considerata pratica quotidiana, persino ufficiale e ben richiesta in determinate situazioni.
Questo perchè nel sistema religioso greco-romano non vi era una netta dualità tra bene e male che verrà in seguito introdotta dal Cristianesimo.
Qualsiasi gesto umano o evento naturale era sempre in qualche modo legato al divino.
Di conseguenza la linea di demarcazione tra religione e magia era pressochè inesistente, se non debolissima.
L’espansione degli imperi Greco-Romani portarono (a differenza delle conquiste cristiane) ad uno scambio interculturale religioso non indifferente.
Se da un lato i popoli autoctoni conquistati continuavano a venerare le proprie divinità con l’aggiunta di una nuova, “l’imperatore”, dall’altro i greci ed i romani facevano proprie e con interesse le divinità dei popoli acquisiti variegando e arricchendo i propri pantheon.
I Romani rimasero affascinati dalle cosiddette streghe di Tessaglia e dalle loro arti divinatorie.
La Lupercalia era un antico festival romano (sebbene le origini potrebbero essere precedenti) in cui si purificava la città, Roma, da forze negative in nome della fertilità e salute. Un festival magico in cui danze e maschere portavano un clima magico e di festa per le strade. Tutto questo a testimonianza di come, già precedentemente detto, la magia fosse pratica quotidiana e anche ispirazione di eventi e feste.
C’è un sottile dettaglio a mio avviso di enorme importanza riguardo l’approccio della Chiesa Cattolica nei confronti della stregoneria e magia in generale.
Come possiamo facilmente constatare dalle ‘Sacre scritture” sino a certe pratiche ecclesiastiche odierne, subdolamente la Chiesa non hà combattuto la stregoneria in quanto tale ma nella misura in cui doveva essere una pratica di esclusivo dominio e affare.
Questo spiega come i Sacerdoti di Dio dell’Antico Testamento ricorrono all’arte divinatoria (e.s. l’idromanzia, la coppa di Giuseppe in Egitto), l’Efod (un indumento magico indossato dai Sacerdoti del Signore) e infine la gnosi e lo stato di trans per comunicare i messaggi e la parola di Yahvé. Il tutto senza il bisogno di rimarcare quanto una messa sia un rituale magico per eccellenza: dalle invocazioni ritualistiche sino al sacrificio simbolico del corpo di Cristo che si perpetra ad ogni funzione. Negli anni ’90 del secolo scorso chi frequentava determinate parrocchie poteva imbattersi in alcuni gruppi detti “dei carismatici”. Persone (sacerdoti speciali o anche gente comune) che rivendicavano dei poteri al di sopra dei sacerdoti comuni. Una messa effettuata da un prete “carismatico” ed in determinate occasioni (a Loreto o a San Giovanni Rotondo ad esempio) finita la funzione tradizionale andava a percorrere una strada diversa, invocando lo “spirito di Dio”. L’atto (magico direi) provocava svenimenti, urla, crisi isteriche e atteggiamenti bizzarri da parte dei fedeli. Senza dicutere su questioni teologiche sull’esistenza o meno di divinità, quel che è interessante è la capacità di un determinato rituale cattolico di agire sulla suggestione di massa. Occorrerebbe intraprendere un discorso antropologico su questo argomento. Non è questa la sede. Questo riferimento serve a dimostrare come ipocritamente la Chiesa Cattolica in realtà non sia mai stata contro la magia-stregoneria quando piuttosto a coloro che minacciavano il suo dominio sulla stessa.
Quali furono quindi le cause sociali che portarono a questa febbre della persecuzione delle streghe tra il XVº ed il XVIIº sec ?
Sono diverse come gli studi di diversi sociologi spiegano.
Prima di tutto, in questa febbre e paura dilagante e crescente la differenza tra la cosiddetta magia “bianca” e magia “nera” scompare fondendo il tutto in un qualcosa da combattere ad ogni costo.
La pubblicazione nel 1487 del Malleus maleficarum (Il Martello delle streghe) ad opera del cattolico tedesco Heinrich Kramer è di vitale (o mortale) importanza in quella che sarà la stregoneria considerata adesso come antireligione e la nascita della Demonologia a supporto delle ragioni di sterminio e persecuzione cattoliche .
I concetti di Demonologia e stregoneria in questo contesto storico furono portati avanti dai Domenicani in primis, la cui visione era affossata in una concezione dualistica di una lotta imminente tra Dio e Satana per la conquista del mondo.
Non sorprende il fatto che l’inquisizione ebbe un impatto maggiore in quei territori in cui il potere della Chiesa era più debole, dopo la disintegrazione dell’Impero romano e la secolare tradizione pagane dei popoli autoctoni.
Il canonizzare gli idoli locali pagani in Santi Cristiani fu una mossa geniale per la Sacra Romana Chiesa. Se da un lato si continuava a dare la possibilità al popolo di rimanere aggrappati alla necessità di un idolo da venerare, dall’altro si piantavano bandiere di conquista ecclesiastica ovunque. Statue di idoli e “santi” piantate ovunque a far da sentinella per un dominio annunciato e in atto.
I vecchi templi pagani furono di conseguenza trasformati in Chiese.
Come detto, ci furono più roghi laddove il potere della Chiesa era debole e occorreva imporre con violenza e determinazione il proprio vangelo. Motivo per cui se da un lato la Germania, la Francia e la Svizzera andavano letteralmente a fuoco per i molteplici roghi, dall’altro l’Italia dormiva tranquilla, cullata da un potere ecclesiastico già forte.
La presa che questa folle paura ebbe sulla società dell’epoca ha origini ben precise.
Da un lato, i popoli vivevano nella paura di un giorno del giudizio imminente. Risultato di un super stress psicologico dovuto alla guerra dei 100 anni oltre che alla Peste Nera che aveva decimato gran parte della popolazione europea. La visione della cometa di Halley nel 1456 aveva creato maggior ansia, paura e stress nei popoli, che la considerarono come un cattivo presagio di una fine imminente.
Perchè la donna come bersaglio maggiore dell’Inquisizione ?
L’Inquisizione, tribunale ecclesiastico che fu fondato nel XIVº sec. rispondeva solamente a se stesso ed aveva il compito di contrastare il deliberato e pubblico diniego della dottrina Cattolica da parte dei Catari e dei Valdesi convertendo quindi gli eretici. Nel momento in cui l’Inquisizione ebbe la meglio su entrambe le fazioni dovette in qualche modo continuare a giustificare la sua esistenza. Dovettero quindi cercare un nuovo capro espiatorio, un nuovo nemico da combattere. L’odio come strumento per ristabilire vecchi standard per una Chiesa in crisi di dominio.
E la donna è l’anello debole della società ancora di stampo feudale e maschilista. Dalla donna vengono tutti i mali, a partire da Eva “corruttrice dell’umanità”.
In un’epoca disseminata di guerre e lutti molte madri, vedove, si trovarono a dover mantenere i propri figli.
La strada era una risposta. Donne disperate dovettero quindi vendere il proprio corpo a prezzi bassi data la crisi economica dovuta alla guerra. Questo significava un elevato numero di prestazioni (specialmente con soldati al ritorno dai campi di battaglia e stranieri senza fissa dimora) che aumentava di conseguenza la diffusione di malattie veneree sessualmente tramissibili come sifilide e gonorrea.
La donna come causa e generatrice di malattie quindi essenza diabolica.
Chi rimaneva incinta e indubbiamente non era in grado di poter allevare e crescere i propri figli non aveva altra soluzione che sopprimerli dalla disperazione o abbandonarli appenanati sul sacrato di una Chiesa.
Questo atto, disperato, andò in seguito a creare quel luogo comune secondo il quale la donna, strega, era assassina di infanti, di bambini.
E sempre in questo contesto si trovano motivi validi per la nscita di un altro luogo comune, ovvero la strega che ruba il seme all’uomo per utilizzarlo durante il Sabba (ricordate come il seme del Diavolo sia freddo ?). Il sistema anticoncezionale del coito interrotto era uno dei pochi, se non l’unico, metodo per evitare una gravidanza.
Il senso di colpa dell’uomo per non poter dominare l’atto sessuale fino alla fine proiettò sulla donna l’immagine della strega che assorbe e ruba il potere dell’uomo ed il suo seme per farne oggetto di ritualistica devota al diavolo.
Follia su follia.
Ma i tempi dovettero affrontare un cambiamento di estrema importanza a livello sociale.
La guerra dei 100 anni tra Francia e Inghilterra come detto fu uno dei motivi che portarono a questa sensazione di smarrimento sociale che poi sfociò nella caccia alle streghe. Ma come a dover chiudere una parentesi, la guerra dei 100 anni contribuirà anche alla fine.
La decrescita demografica dovuta alla peste prima ed alla guerra dopo vide un rimodellamento della famiglia e dei suoi ruoli nella società seicentesca.
La donna riacquistava un posto di rilievo dovendo gestire e mandare avanti famiglia e affari a causa della perdita del marito in guerra.
La rivoluzione scientifica era alle porte e la Chiesa dovette anche rendersi conto che i livelli di persecuzione e barbarie erano ormai diventati inaccettabili persino agli occhi del più feroce inquisitore.
Interi villaggi tedesci e francesi erano in fiamme. Si contavano più i roghi che gli abitanti a momenti.
La cieca follia della chiesa stava decimando la stessa popolazione.
La pace di Westfalia tra Spagna e Francia nel 1648 pose le basi per la nascita di una società religiosa pluralistica, il che significava un attenuamento decisivo del dominio cattolico.
La caccia alle streghe è stato l’alto prezzo pagato per la transizione da un vecchio ad un nuovo mondo.
L’Illuminismo emette i suoi primi vagiti.
Vagiti che si mescolano al coro delle urla di centinaia di migliaia di donne e uomini uccisi e bruciati in un olocausto per cui nessuno ancora oggi ha pagato.
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